Gemelli
Umberto e Benito Cingolani

Gemelli era il marchio di Umberto e Benito Cingolani.
Alvaro Bartolini e Benito Cingolani agli inizi del 1960 provarono a mettere in produzione delle chitarre elettriche ma le strade si divisero subito e ciascuno iniziò la costruzione in proprio. I due laboratori erano ubicati nel quartiere di Castelnuovo a 500 metri l’uno dall’altro. A Benito si aggiunse il gemello Umberto che all’epoca lavorava per Nando Marchetti. I primi esemplari furono commercializzati tra la fine del 1961 e l’inizio del 1962 sia da Bartolini che da Cingolani ma il 1963 è l’unico anno di produzione a pieno regime per i gemelli.

Venne dato alle stampe il catalogo a colori: in copertina la simmetrica «Gemelli» una bizzarra chitarra con due teste di bambino sui corni che prometteva di «poter essere suonata indifferentemente da mancini e destri» semplicemente invertendo le corde grazie alla forma super-simmetrica dei comandi..
Attraverso l’esclusivista della tedesca Hopf – Pietro Napoli di Livorno – fu presa una commessa per il marchio tedesco per cui si realizzarono circa 300 chitarre al ritmo di 50 al mese. Dopo la chiusura della Gemelli, Hopf si rivolse alla Welson di Quagliardi.

L’azienda cessò prematuramente l’attività nel 1964 quando i gemelli Cingolani andarono a lavorare per la Eko che era alla ricerca di risorse umane per sostenere la sua crescita esponenziale. Fu affidato loro un reparto con la missione di sviluppare un nuovo tipo di solidbody e di gestirne la produzione a cottimo. Così apparvero all’inizio del 1965 le Eko 600 Cobra e le Lancer. In conseguenza di ciò le chitarre Gemelli sono piuttosto rare e la maggior parte non ha nessun logo Gemelli.
In seguito Benito trascorrerà due anni negli Stati Uniti per curare l’assistenza delle chitarre Eko presso i LoDuca.

Produssero per un gran numero di marchi tra i quali
ANDANTE, AVANTI, BALEANI, CARINI (CONTINENTAL-BOUVIER), D’SCALA, DIAMOND-RANGER, GIANNA,  G.B., HOPF,  JACKSON, MARINUCCI, MORESCHI, TOMBO, VIVONA